Un parto al naturale: la pianta di peperoncino e la nascita dei suoi frutti

Vissuta tra l’incontenibile immaginazione di quello che verrà e i timori delle proprie incapacità, l’attesa materna raggiunge il suo apice di spensieratezza solo al momento della nascita. La vista di quella creatura che sa di opera personale cancella nebbia e oscurità, regalando, poi, nei giorni a seguire quella forza innata e inaspettata che si trascina la consapevolezza di non essere poi così male nel ruolo di genitori.
Una nascita che sembra risvegliare in ognuno lati caratteriali e doti genitoriali prima totalmente sconosciute, un inizio che fa da spartiacque tra il pensiero rigido dell’adulto e quello creativo del bambino. Si comporta allo stesso modo colui che decide di dar luce ad un frutto rosso dal sapore frizzante, derivato dalla cura della pianta di peperoncino.
Le attenzioni e le preoccupazioni occuperanno, ugualmente, il pensiero di chi è in attesa di un arrivo particolare che colorerà, poi, non solo di gusto, la vita culinaria. Perché proprio come un bambino sa fare, il peperoncino riesce a rendere fantasiosa la mano di chi fin dall’inizio se ne è preso cura.
La raccolta, tra tecnica e maturazione
Come in ogni gravidanza vi è una data prestabilita che preannuncia il giorno della nascita, anche per quanto riguarda la raccolta del peperoncino si indica un periodo ideale per la raccolta del frutto.
Cresciuta sotto le cure attente del coltivatore, la pianta ha dato vita di giorno in giorno alla prole piccante che, nel periodo individuabile con il mese di settembre, dovrebbe aver acquisito tutte le caratteristiche per poter essere definita matura.
Spetta a chi la coltiva l’importante procedimento che permette di collezionare i frutti per poi utilizzarli nel modo che più aggrada. A differenza di quanto si potrebbe pensare, infatti, non è un semplice strappo a regalare vitalità al peperoncino, bensì un taglio preciso a circa 1 cm di distanza dal picciolo; in questo modo, infatti, il frutto conserverà le sue caratteristiche più a lungo.
Sfumature di gusto e tonalità di colori
Modellati sulla base degli insegnamenti trasmessi, anche i peperoncini formeranno un loro carattere a seconda di come si sceglierà di educarli.
Più audaci o più rispettosi a seconda del gusto, più espressivi o più anonimi in base al colore. La fase della raccolta, infatti, non segue regole rigide, in quanto sarà proprio il coltivatore, in base alle caratteristiche che più lo aggradano, a scegliere il momento esatto per portare sulla tavola il proprio frutto.
Il periodo di maturazione è molto lungo e all’interno dello stesso è possibile decidere come tagliare i propri peperoncini esaminandone il colore e gustandone una punta. Il sapore più forte, o meglio più piccante, caratterizzerà un peperoncino già molto maturo, al contrario un colore non ancora definito sarà sinonimo di un frutto ancora in fase di crescita.
Equivalente di genitorialità, la coltivazione del peperoncino richiede passione e cura che raggiunge il suo culmine nel momento della raccolta. È da qui, infatti, che inizia quel percorso di crescita bilaterale pronta a sviluppare non solo il frutto ma anche la passione che trasmette, permettendo di creare contenuti appassionati e gusti stimolatori di lati sconosciuti per il palato.

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